Sabbia nel cuore
Sono stata negli abissi come una sirenetta, in un regno popolato di coralli, anemoni e creature variopinte ed ho imparato a raccogliere conchiglie ed ostriche con perle di rara bellezza.Ho udito voci confuse, che sembravano il sussurrare di delfini innamorati o canti di gabbiani posati a pelo d'acqua, che mi hanno richiamato ad emergere, seppure nell'ostile mare d'autunno di questa stagione già fredda. Fino a riuscire a scorgere la luce lontana di un faro antico, nella nebbia.
Giunta in superficie, cristalli di ghiaccio hanno abbandonato il mio cuore sciogliendosi, ed ho imparato a costruire castelli di sabbia… sull'acqua.
Con le manine ancora piccole, ma già capaci, ho dipinto il mio mondo, utilizzando tutti i colori dell'arcobaleno e la polverina delle ali di farfalle.
Camminando sul bagnasciuga, ho trovato stelle marine e piccoli granchietti imbrigliati nelle alghe, seguendo le orme di uno sconosciuto. Ma ho tessuto sogni di cristallo, troppo coraggiosi e fragili.
Così, ho abbandonato il mare scegliendo di raggiungere il deserto e là, ho imparato a far penetrare le mie radici nella sabbia, fino a farle intrecciare con sottili sentieri d'acqua sotterranei, da cui trarre nutrimento per sopravvivere all'aridità, nella solitudine delle notti ventose e senza luna, dove neppure le aquile osano volare.
Ed è lì, che piccoli germogli sono divenuti vita, dimostrando che l'amore, può far sbocciare un fiore nel deserto e che solo in profondità vi è l'essenza di esso.
Non importa se nel mare o nel deserto; non è sbagliato sognare di cercare e raccogliere conchiglie, o costruire castelli, o dipingere il mondo, o divenire fiore.
Sarebbe sbagliato non farlo affatto…
Nadia